argomento: Giurisprudenza - Unione Europea
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Interrogata al riguardo dal Fővárosi Közigazgatási és Munkaügyi Bíróság (Tribunale amministrativo e del lavoro di Budapest, Ungheria), la Corte di giustizia ha concluso, con una sentenza del 13 settembre 2018, C-369/17, Shajin Ahmed c. Bevándorlási és Menekültügyi Hivatal, che il diritto dell’Unione osta a una legislazione di uno Stato membro in forza della quale si considera che un richiedente protezione sussidiaria abbia «commesso un reato grave» il quale può escluderlo dal beneficio di una siffatta protezione, sulla sola base della pena prevista per un determinato reato ai sensi del diritto nazionale. Spetta all’autorità o al giudice nazionale competente che statuisce sulla domanda di protezione sussidiaria valutare la gravità dell’illecito considerato, effettuando un esame completo di tutte le circostanze del caso individuale di cui trattasi.