Il Diritto dell'Unione EuropeaEISSN 2465-2474 / ISSN 1125-8551
G. Giappichelli Editore

16/02/2023 - La Corte conferma l’illegittimità di due bandi di concorso EPSO che limitano la scelta della seconda lingua alle sole lingue francese, inglese o tedesca

argomento: Giurisprudenza - Unione Europea

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Con due sentenze del 16 febbraio 2023 (cause C-623/20 P, Commissione c. Italia, e C-635/20 P, Commissione c. Spagna e Italia) la Corte di giustizia ha respinto l’impugnazione da parte della Commissione delle sentenze con cui il 9 agosto 2016 (T-443/16, Italia c. Commissione) e il 9 settembre 2020 (T-437/16, Italia c. Commissione, e T-401/16, Spagna c. Commissione) il Tribunale  aveva annullato due bandi di concorso generale EPSO che limitavano alle sole lingue francese, inglese o tedesca la scelta, da un lato, della seconda lingua del concorso e, dall’altro, della lingua di comunicazione tra i candidati e l’EPSO.

Nelle sue sentenze odierne la Corte ricorda che l’ampio potere discrezionale di cui dispongono le istituzioni per quanto riguarda l’organizzazione dei loro servizi incontra dei limiti, sicché, in caso di limitazione del regime linguistico di una procedura di selezione ad un numero ristretto di lingue ufficiali dell’Unione, l’istituzione interessata deve dimostrare che tale limitazione è oggettivamente giustificata dall’interesse del servizio, che essa è idonea a soddisfare reali esigenze ed è proporzionata a queste ultime, e che essa si basa su criteri chiari, oggettivi e prevedibili. Ebbene, secondo la Corte il Tribunale ha correttamente verificato se la Commissione avesse dimostrato che la limitazione della scelta della seconda lingua dei candidati alle sole lingue francese, inglese o tedesca era oggettivamente giustificata e proporzionata all’obiettivo di assumere amministratori immediatamente operativi ed ha giustamente concluso che la risposta doveva essere negativa.

Tra le altre cose, la Corte rimarca come la Commissione non abbia fornito elementi capaci di dimostrare che tutte e tre le lingue qualificate come «lingue procedurali» siano effettivamente utilizzate nel lavoro quotidiano dai servizi della Commissione, della Corte dei conti e dell’Ufficio europeo per la lotta antifrode (OLAF) interessati dai bandi di concorso oggetto dei ricorsi di Italia e Spagna.