Il Diritto dell'Unione EuropeaEISSN 2465-2474 / ISSN 1125-8551
G. Giappichelli Editore

09/06/2016 - Vantaggi sociali transfrontalieri in favore del figlio di un genitore acquisito: le conclusioni dell'avvocato generale Wathelet

argomento: Giurisprudenza - Unione Europea

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Il 9 giugno 2016 l’avvocato generale Wathelet ha presentato le proprie conclusioni in merito ai casi DepesmeKerrouKauffmann e Lefort c. Ministre de l’Enseignement supérieur et de la Recherche(cause riunite da C-401/15 a C-403/15). Esse rilevano in quanto l’avvocato generale ha ritenuto che il legame di filiazione non si definisce sotto il profilo giuridico, bensì sotto il profilo economico, nel senso che il figlio di un genitore acquisito avente la qualità di lavoratore migrante può rivendicare un vantaggio sociale allorché detto genitore contribuisca, di fatto, al suo mantenimento. Pertanto, l’art. 45 TFUE e l’art. 7, par. 2, del regolamento (UE) n. 492/2011 del Parlamento europeo e del Consiglio relativo alla libera circolazione dei lavoratori all’interno dell’Unione devono essere interpretati nel senso che un figlio che non è unito da un legame giuridico con un lavoratore migrante, ma che è il discendente del coniuge (o del convivente registrato) di detto lavoratore, deve essere considerato come figlio del lavoratore in parola. In quanto tale, egli è il beneficiario indiretto dei vantaggi sociali riconosciuti da detto regolamento, a condizione che il lavoratore provveda al suo mantenimento.