Il Diritto dell'Unione EuropeaEISSN 2465-2474 / ISSN 1125-8551
G. Giappichelli Editore

04/04/2017 - Visto per motivi di studio: le autorità nazionali possono rifiutare il rilascio per motivi di sicurezza pubblica

argomento: Giurisprudenza - Unione Europea

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Con una sentenza pronunciata il 4 aprile 2017 nella causa Sahar Fahimian / Bundesrepublik Deutschland (causa C-544/15)la Corte di giustizia ha stabilito che le autorità nazionali possono rifiutarsi, per ragioni di sicurezza pubblica, di rilasciare ad una cittadina laureata presso un’università colpita da misure restrittive un visto per motivi di studio in un settore delicato quale la sicurezza delle tecnologie dell’informazione. La Corte, pronunciatasi su domanda pregiudiziale sollevata dal Verwaltungsgericht Berlin (Tribunale amministrativo di Berlino, Germania), ha interpretato la direttiva 2004/114/CE in merito alle condizioni di ammissione dei cittadini di paesi terzi per motivi di studio, nel senso che le autorità nazionali dispongono di un ampio margine di valutazione dei fatti nel verificare, sulla base del complesso degli elementi rilevanti che caratterizzano la situazione del cittadino di un paese terzo, richiedente un visto per motivi di studio, se questi rappresenti una minaccia, quand’anche potenziale, per la sicurezza pubblica. Secondo la Corte, la direttiva non osta al diniego del visto per motivi di studio a un cittadino di un paese terzo che (i) si è laureato presso un’università colpita da misure restrittive dell’Unione e (ii) intende svolgere, in tale Stato membro, ricerche in un ambito delicato per la sicurezza pubblica, qualora vi siano sospetti che le conoscenze che tale persona potrebbe acquisire nel corso delle sue ricerche possano essere successivamente impiegate per fini pregiudizievoli alla sicurezza pubblica.