argomento: Giurisprudenza - Italiana
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Con una ordinanza interlocutoria del 9 marzo 2017 (n. 6101), la Sezione lavoro della Cassazione ha sollevato questione pregiudiziale alla Corte di giustizia UE, ex art. 267 TFUE, sull’interpretazione del principio di non discriminazione in base al sesso, di cui alla direttiva n. 2006/54/CE e all’art. 21 della Carta dei diritti fondamentali dell’Unione europea, per un potenziale conflitto con l’art. 3, comma 7, del d.l. n. 64 del 2010, convertito, con modifiche, dalla l. n. 100 del 2000, nella parte in cui fissa il limite massimo per l’esercizio dell’opzione di permanenza in servizio, oltre l’età pensionabile fissata a quarantacinque anni, in quarantasette anni per le donne e cinquantadue per gli uomini. La questione trae origine dal ricorso presentato al Tribunale di Roma da alcune ballerine, licenziate per il raggiungimento dei limiti di età.