argomento: Giurisprudenza - Italiana
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Con l’ordinanza n. 24 del 26 gennaio 2017 la Corte costituzionale si è pronunciata sui giudizi di legittimità promossi dalla Corte d’appello di Milano il 18 settembre 2015 e dalla Corte di cassazione l’8 luglio 2016, in relazione alla questione della disciplina interna in tema di prescrizione di reati in ambito IVA dichiarata incompatibile con l’art. 325, par. 1 e 2, TFUE dalla Corte di giustizia dell’Unione europea nel caso Taricco (vedi in questa Rubrica). Al riguardo la Corte costituzionale ha deciso di sottoporre in via pregiudiziale agli stessi giudici di Lussemburgo, ai sensi dell’art. 267 TFUE, tre questioni d’interpretazione dell’art. 325, l’ultima delle quali riguarda in particolare il punto del se la citata sentenza Taricco “debba essere interpretata nel senso di imporre al giudice penale di non applicare una normativa nazionale sulla prescrizione che osta in un numero considerevole di casi alla repressione di gravi frodi in danno degli interessi finanziari dell’Unione europea, ovvero che prevede termini di prescrizione più brevi per frodi che ledono gli interessi finanziari dell’Unione europea di quelli previsti per le frodi lesive degli interessi finanziari dello Stato, anche quando tale omessa applicazione sia in contrasto con i principi supremi dell’ordine costituzionale dello Stato membro o con i diritti inalienabili della persona riconosciuti dalla Costituzione dello Stato membro”.
L’ordinanza chiede anche alla Corte di giustizia di pronunciarsi con procedimento accelerato.