argomento: Giurisprudenza - Italiana
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Con una sentenza del 25 gennaio 2016 la Corte di cassazione si è nuovamente pronunciata sulla questione della disciplina interna in tema di prescrizione di reati in ambito IVA, dichiarata incompatibile con l’art. 325, par. 1 e 2, TFUE dalla Corte di giustizia nel caso Taricco (vedi in questa Rubrica). Tuttavia, diversamente da quanto aveva concluso in una precedente pronuncia del 17 settembre 2015, la Suprema Corte ha escluso questa volta la disapplicazione di quella disciplina imposta dalla sentenza Taricco per due ordini di motivi. A questa diversa conclusione essa è stata indotta dalla diversità della fattispecie all’origine della nuova pronuncia. In primo luogo, non vi era, a suo avviso, quella soglia minima di gravità della frode che la Corte di giustizia ha indicato come precondizione essenziale per dar luogo alla disapplicazione della norma interna. In secondo luogo, si trattava di un reato dichiarato estinto per il decorso dei termini di prescrizione, situazione che agli occhi della Cassazione, non appariva “pregiudicabile per effetto di una forma atipica di ius superveniens come quella introdotta dalla Corte di Lussemburgo”.