argomento: Documentazione - Unione Europea
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Il 13 novembre il Parlamento europeo ha approvato con 473 voti a favore, 151 contro e 40 astensioni una risoluzione sullo Stato di diritto in Romania, con cui esprime la sua forte preoccupazione per le riforme giurisdizionali e del codice penale approvate in tale Stato membro. Secondo il Parlamento, infatti, oltre ad indebolire la lotta contro la corruzione nel Paese esse rischiano di compromette in modo strutturale l'indipendenza del sistema giudiziario e, tramite questo, lo stesso Stato di diritto.
Peraltro, nella sua relazione annuale sull'amministrazione della giustizia in Romania, pubblicata lo stesso giorno nell'ambito del meccanismo di cooperazione e verifica, anche la Commissione ha chiesto al governo rumeno di "sospendere immediatamente" le riforme del sistema giudiziario e del codice penale e di nominare un nuovo procuratore anti-corruzione. Tale relazione è tra le più critiche che il paese abbia ricevuto da quando ha aderito all'Unione nel 2007 e le sue conclusioni riflettono l'opinione anche della Commissione che Bucarest stia attenuando il suo contrasto alla corruzione e imboccando un percorso analogo a quello che si è recentemente fatto strada in Polonia e Ungheria.