argomento: Documentazione - Unione Europea
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Il 1° giugno 2016 la Commissione ha adottato un parere riguardante il rispetto del principio dello Stato di diritto in Polonia. Si tratta del primo caso di applicazione del nuovo Quadro per rafforzare lo Stato di diritto, definito dalla Commissione con una Comunicazione dell’11 marzo 2014 (COM(2014) 158 final) al fine di contrastare eventuali minacce allo Stato di diritto negli Stati membri prima che si verifichino le condizioni per attivare i meccanismi previsti dall'art. 7 TUE.
Com’è noto, infatti, tale articolo ne disciplina uno preventivo attivabile solo in caso di "evidente rischio di violazione grave" del principio in questione (par. 1) e uno sanzionatorio utilizzabile solo a fronte di una “violazione grave e persistente da parte di uno Stato membro” ormai in essere (par. 2). Ma proprio perché, subordinati come sono a soglie di attivazione relativamente alte, entrambi si caratterizzano come meccanismi di ultima istanza, la Commissione ha deciso di porre in essere, con la Comunicazione del marzo 2014, un meccanismo ulteriore e preliminare all’eventuale esercizio del suo potere di presentare una proposta motivata a norma dei citati paragrafi dell’art. 7. Grazie ad esso la Commissione può attivarsi non appena vi siano chiare indicazioni di una minaccia sistemica allo Stato di diritto in uno Stato membro, perché vi appaiono minacciati l'ordinamento politico, istituzionale e/o giuridico, la sua struttura costituzionale, la separazione dei poteri, l'indipendenza o l'imparzialità della magistratura, ovvero il suo sistema di controllo giurisdizionale compresa, ove prevista, la giustizia costituzionale – ad esempio in seguito all'adozione di nuove misure oppure di prassi diffuse delle autorità pubbliche e alla mancanza di mezzi di ricorso a livello nazionale. In pratica, laddove una valutazione preliminare, compiuta avvalendosi anche dei contributi di altri organismi internazionali (vedi in questa Rubrica), porti la Commissione a ritenere che si prospetti effettivamente una situazione di minaccia sistemica allo Stato di diritto, essa darà avvio a un dialogo strutturato con lo Stato membro interessato trasmettendogli appunto un "parere sullo Stato di diritto", cui potrà successivamente seguire, a meno che la questione non si risolva in modo soddisfacente, una "raccomandazione” formale. Il mancato rispetto di questa raccomandazione entro il termine fissato potrà infine portare la Commissione ad attivare uno dei meccanismi previsti dall'articolo 7 del TUE.